mercoledì 1 dicembre 2010

London

La prima volta a Londra. Inizi a prendere un po' di confidenza, orientarti, utilizzare la metro, insostituibile mezzo di trasporto. Ti accorgi del mondo che ti circonda ed osservi la gente, quei milioni di piccole formiche, che si spostano frenetiche. Noti la mescolanza di razze, le particolarità, le "stranezze" a cui no sei abituato abitando in un paese di campagna dove fondamentalmente tutti si assomigliano e si copiano. Dove si perdono quei segni che ci contraddistinguono. Le differenze le noti solo in un primo momento, poi non ci fai più caso, siamo tutti persone allo stesso modo con i nostri "segni distintivi".
Non vieni squadrato dall'alto a basso per come ti presenti. Non vieni additato come diverso. Siamo tutti diversi, nessuno normale più degli altri. Non devi essere vestito in un certo modo per non venir additato come "strano".
Poi la città. Anch'essa rappresenta la convivenza di storie ed epoche. Il moderno che si fa spazio sullo sfondo di palazzi storici o li affianca. I quartieri che con il tempo hanno preso l'imprinting della gente che li abita, li vive e li ha fatto suoi. Ti rendi conto che solo in quella città, che offre molteplici prospettive, può avvenire l'incontro delle molteplici persone provenienti da tutto il mondo.
Londra, anche se vista in fretta, è giovane, dinamica, veloce ma nello stesso tempo lascia a chi la vive il modo di ricavare il proprio spazio.
Londra al passo con i tempi.

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